Siamo stati chiamati a realizzare una copertura per un cantiere di lavoro nello splendido centro medievale di Arezzo, per attenuare il più possibile l'inevitabile contrasto tra le necessità dei lavori e la bellezza del centro storico. Un'idea alla quale abbiamo aderito con entusiasmo.
In questa pagina alcune foto del cantiere ed il comunicato di Banca Etruria per conto della quale sono stati fatti i lavori.
"La copertura del cantiere di Corso Italia è stata intesa come un'occasione per trasformare il momentaneo disagio che normalmente i quotidiani lavori di ristrutturazione muraria creano, in un concentrato di messaggi che Banca Etruria, seguendo il suo percorso di proposte culturali ed artistiche, vuol ricordare alla città, intervenendo nel cuore del centro storico di Arezzo. Con la sua nota sensibilità, propone quindi, la recinzione del cantiere come un'opera d'arte, come un simbolo, non solo da ammirare passando, al posto delle normali e insignificanti coperture, ma anche un oggetto capace di interagire con i passanti, che curiosi di vedere oltre la recinzione, potranno tramite quattro fori, avere informazioni di varia natura. Piccoli schermi digitali, infatti, forniranno i dati sul progetto esecutivo, gli indirizzi di una selezione i negozi adiacenti, informazioni turistiche e storiche su Arezzo e i suoi rioni ed altro ancora.
L'artista Carlo Pizzichini, (che lo scorso anno ha presentato alla Galleria Comunale d'arte moderna una sua memorabile antologica di opere), ideatore dell'installazione in collaborazione con l'ufficio comunicazione di Banca Etruria, parla di un simbolo forte legato all'oro, legato indissolubilmente all'immagine della città di Arezzo sia in epoca antica sia nel contemporaneo. L'oro simbolo ancora dell'antiquariato e delle botteghe antiquarie che circondano il luogo. L'oro simbolo infine di regalità e della Banca. E proprio una grande corona pare da lontano accostarsi su un lato di Corso Italia, luccicante nelle ore del giorno e misteriosa durante la notte.
Nell'alto dei pannelli, la siluette continua della città di Arezzo, la sua campagna, alcuni profili ripresi da Piero della Francesca, decorazioni, e un omaggio ai colori dei Rioni e al Saracino.
La grande superficie realizzata tutta manualmente con l'oro a sfoglia accoglie le incisioni dei segni che caratterizzano il ductus e lo stile di Pizzichini, come un codice segreto, una scrittura silenziosa, un segno pulito, un sano decoro, forse non solo estetico o formale ma anche, la dove ce ne fosse bisogno, morale. |